Cutro, Don Bosco 2000: “Inaccettabile potenziare i rimpatri”

AIDONE. “Non parliamo di semplificazione, questo è un decreto legge per la complicazione”, esordisce Agostino Sella, Presidente di Associazione Don Bosco 2000, all’indomani della riunione del Consiglio dei Ministri a Cutro. “Ancora si cercano soluzioni in misure contraddittorie e lesive dei diritti umani. Il potenziamento dei rimpatri è inaccettabile: come si possono rimpatriare persone che magari non scappano dalla guerra ma dalla fame, dalla povertà, che hanno rischiato di morire nel deserto o nel Mediterraneo, e dopo tutto questo sono arrivate nel nostro Paese?”, prosegue Sella, “i centri di rimpatrio rischiano di diventare dei lager da cui i migranti cercano si scappare e rimanere senza documenti in Italia. È un cane che si morde la coda”. Un tema, quello dei rimpatri, che si contraddice con l’idea di azionare un decreto flussi per far arrivare i migranti e farli lavorare nel nostro Paese, senza potenziare la formazione di coloro che già ci vivono.

“La stretta sulla protezione speciale, poi”, aggiunge Sella “rappresenta un grave passo indietro sotto il profilo dei diritti umani”. Il decreto prevede l’aumento delle pene per i trafficanti. “Uno specchietto per le allodole”, ribatte Sella, “come noto il più delle volte vengono arrestati gli scafisti, i passeur, le persone che trasportano i migranti, spesso anche costretti. I veri trafficanti sono in Libia, la stessa Libia che l’Italia finanzia con l’elargizione di denaro alla Guardia Costiera libica”.

Si tratta di un “approccio metodologico sbagliato”, l’Associazione Don Bosco 2000 ribadisce. “Non ci stancheremo mai di dirlo, la migrazione non va combattuta ma gestita”, chiosa Sella, “nonostante i blocchi navali, gli svariati incontri politici, a Lampedusa nelle ultime 24 ore sono arrivati 1200 migranti”.

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