Non scoraggiatevi! Non è necessario essere studenti universitari per fare volontariato con noi. Avete sempre avuto la passione di aiutare le persone? Volete sfidare voi stessi e uscire dalla vostra zona di comfort? Allora fare volontariato per noi è un ottimo inizio. Mandaci il tuo CV
Persona di riferimento
Simona Compagni
s.compagni@demma.demmalight.xyz
Viola, 24, YearOut
Quest’anno sono partita per la mia prima esperienza di volontariato ad Aidone, un paesino dell’entroterra Siciliano. Da subito mi sono ritrovata in una realtà lontana dal mio quotidiano, il che mi ha portata ad aprirmi e sperimentare altri lati del mio carattere. Nello specifico, ho avuto l’opportunità di organizzare attività e momenti di svago per i bambini dell’Ostello del Borgo, a Piazza Armerina; allo stesso tempo, ho avuto occasione di assistere e partecipare alle lezioni pomeridiane di alfabetizzazione per i ragazzi adolescenti. Alla fine di questa esperienza posso dire di essere rimasta molto contenta del lavoro svolto e delle persone che ho avuto modo di conoscere, con le quali spero di coltivare rapporti duraturi e, perché no, magari di ripartire insieme per un’altra esperienza di volontariato.
Debora, 25, YearOut
Quest’estate ho deciso di intraprendere un’esperienza di volontariato attraverso l’Associazione YearOut, che mi ha permesso di conoscere l’Associazione Don Bosco 2000, in Sicilia. La mia esperienza si è sviluppata al centro MSNA di Aidone, dove ho proposto diverse attività afferenti all’educazione socio-affettiva. Questo metodo ha favorito lo sviluppo della capacità di apprendimento della lingua italiana dei ragazzi e lo sviluppo delle competenze relazionali, comunicative e sociali, finalizzate alla costruzione dell’identità di ciascuno. Ho deciso di muovermi su questi aspetti perché ho reputato fondamentale far emergere un terreno comune di confronto basato su sentimenti, emozioni, vissuti dell’individuo inteso come essere umano. Tale tipo di attività mi ha dato la possibilità di conoscere i ragazzi in modo profondo e di creare una comunicazione non banale, fatta con il cuore. Ritengo auspicabile che sempre più giovani rivolgano la loro attenzione e il loro impegno nei confronti di queste realtà, affinché le distanze si accorcino sempre di più, tutti gli individui siano più vicini e le differenze non ostacolino lo sviluppo e la realizzazione dell’essere umano»
Giulia
«In una fase della mia vita di cambiamenti, mi sono ritrovata, dopo tanti anni, con l’estate libera davanti. Ho pensato, così, di riempirla di senso, condividendo 3 settimane del mio tempo e mettendomi a disposizione per l’Associazione Don Bosco 2000, della quale sono venuta a conoscenza tramite il VIS, ong con cui per diversi anni ho lavorato come cooperante. Da Bologna, sono quindi partita, ad inizio agosto, per la Sicilia. Durante questo tempo di volontariato, anche grazie alla mia esperienza nel settore dell’accoglienza e del lavoro con le persone migranti, ho avuto l’opportunità di dare il mio contributo all’ufficio progettazione, ed organizzare insieme ad altri volontari attività educative e ricreative per i minori stranieri accolti nella comunità di Aidone. Tutte le persone che ho incontrato (operatori, ospiti, volontari…) con il loro tempo, le loro parole e i loro sorrisi mi hanno fatta davvero sentire a casa. È stata un’esperienza arricchente, unica ed indimenticabile!
Elisa, 27
«L’esperienza con l’Associazione Don Bosco 2000 mi ha permesso di vivere in prima persona ciò che ho appreso dai libri universitari. Dalle attività con i beneficiari, che mi hanno profondamente arricchito, ai bellissimi progetti di accoglienza che giorno dopo giorno venivano proposti e discussi insieme. Al mattino prendevo parte alla stesura dei progetti e alla ricerca di nuovi bandi in linea con la mission dell’associazione. Il tutto è sempre avvenuto sotto la guida della direttrice Roberta, con la quale non sono mancati confronti preziosi. Ho avuto poi l’opportunità di organizzare attività ludico ricreative per i beneficiari del MSNA, scoprendo, per esempio, il potere dei cortometraggi e del gioco come strumenti di dialogo e condivisione. Mi ha fatto un immenso piacere prendere parte a questa realtà, perché mi ha consentito di vivere un’esperienza arricchente, a 360 gradi»