Associazione Don Bosco 2000 Impresa Sociale
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[COMUNICATO STAMPA]

“GIORNATA MONDIALE CONTRO L’INFIBULAZIONE, DON BOSCO 2000: “MAI ABBASSARE LA GUARDIA, OCCORRE SENSIBILIZZARE LE POPOLAZIONI A FIANCO DELLE ASSOCIAZIONI LOCALI”

LUNEDI 6 FEBBRAIO 2023

L’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili sono una pratica barbara, sessista fuori e sanitario“, con da ogni canone logico e queste parole Associazione Don Bosco 2000 ribadisce la tolleranza zero per le violenze perpetrate ai danni di milioni di bambine e giovani donne ancora oggi nel mondo, in particolare in alcune aree dell’Africa Subsahariana.

Nelle aree rurali del Senegal, a differenza delle grandi città come Dakar, la pratica delle mutilazioni genitali femminili è ancora radicata“, spiega Agostino Sella, Presidente di Associazione Don Bosco 2000, “non dobbiamo mai abbassare la guardia su questi temi cosi fondamentali per i Paesi in via di sviluppo“. Don Bosco 2000, in collaborazione con l’Associazione locale di Tambacounda Team Mohf, presieduta da Madame Camara, ha messo in campo una campagna di sensibilizzazione non solo sul tema della pratica delle mutilazioni genitali e delle loro conseguenze, ma anche sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e sulla problematica dei matrimoni e delle gravidanze precoci, che interessano la maggior parte delle bambine dei villaggi. “E davvero importante collaborare con le associazioni locali per riuscire a sensibilizzare la popolazione dei villaggi“, continua Sella, “purtroppo è molto difficile eradicare certe culture tribali che partono da una mistificazione del ruolo della donna“.

I dati Unicef ci parlano di almeno 200 milioni di donne e ragazze che hanno subito tale barbarie ad opera del personale sanitario, un atto di pura violenza che colpisce soprattutto le adolescenti. Nei casi peggiori bambine tra i 9 e i 12 anni. In alcuni Stati del corno d’Africa, come Gibuti, Somalia ed Eritrea, ma anche in

Egitto e Guinea, l’entità del fenomeno è quasi universale, con un’incidenza del 90% sulla popolazione femminile. E non dimentichiamo gli episodi che si verificano anche in

Europa, Australia, Canada e Stati Uniti, fra gli immigrati che provengono dall’Africa dall’Asia sud-occidentale: pratiche e inaccettabili che si svolgono nella più totale illegalità, impossibili da censire statisticamente e su cui è estremamente complicato intervenire, se non troppo tardi.

Come Associazione combattiamo ogni giorno per il diritto all’infanzia e per la libertà delle giovani donne da questa pratica lesiva di ogni dignità”, chiosa Sella, “condividiamo questo grido di zero tolleranza per creare consapevolezza. sensibilizzare al rispetto del corpo femminile, perché sia tutelato, rispettato, e mai più martoriato“.

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